...ci siamo conosciute nell'87 , mitico reparto Koine', Genova X
...due sfigatone da competizione... occhiali , apparecchio ai denti e la tendenza a nascondersi dietro ai libri. Ci siamo studiate per anni senza manifestare certo un grande interesse l'una per l'altra...anzi una volta mi sono pure sentita dire "Aicardi mi stavi decisamente sulle palle"
Poi non so bene come vanno queste cose ma intorno ai 20 anni abbiamo fatto buon viso a cattivo gioco. Fidanzate con due che piuttosto che rinunciare ad una serata con gli amici calpesterrebbero anche la mamma sono iniziati i sabati sera chiuse in macchina a Santa (Teresa, non Margherita) ,perche' fuori faceva trooooopppo freddo...sono iniziate le chiacchere infinite ("ma cosa avete sempre da parlare voi due?") di libri, vestiti e massimi sistemi.
Eravamo insieme quando il fagiolo (mitica 126 verdina) ha esalato l'ultimo repiro in via Guerrazzi, la sera del glorioso addio al nubilato di Romina. E ancora insieme a Neirone, sulla Y10 cariche di legna per la stufa, lievemente preoccupate perche' le ruote slittavano sulla salita piena di fango. Per lungo tempo ci hanno chiamato Paveranine perche' giravamo con lo stesso vestitino di cotone beige trovato al banchetto "tutto mille lire" del mercatino rionale dell'Isola d'elba. Abbiamo vissuto insieme, quando la sottoscritta si e' trovata momentaneamente senza casa e lei era momentaneamente senza marito. Abbiamo condiviso serate a base di gelato e film da teenager. Risate fino alle lacrime e litri di tea al bergamotto. Eravamo insieme, perse nel mezzo della Sardegna, aspettando un bus nella deserta piazza di Tortoli' (si quella dove hanno rapito Silvia Melis). Insieme abbiamo trovato il marito per Roberta, imparato a scuffiare e ballato il meneito.
Ci scriviamo da anni un numero imprecisato di sms ed email, come se telfonate e chiacchere non bastassero mai. Lei si e' sciroppata tutte le prove del mio abito da sposa io ero pronta ad andare in sala parto con lei se il Dib non fosse tornato intempo dalla Russia. Insomma, come scrivevo nei ringraziamenti della mia tesi di laurea:"La Mari, piu' che un'amica e' una sorella".
Ora lo so che stara' pensando "Belan Aicardi come sei melensa" pero' io lo voglio scrivere lo stesso, prorpio qui dove lo leggono tutti (oddio tutti, 5 o 6 persone...) che io alla mia amica Mari CI VOGLIO PROPRIO BENE.
E che se anche sono lontana, cara mia, in questo momento sono li' vicina a te!
...due sfigatone da competizione... occhiali , apparecchio ai denti e la tendenza a nascondersi dietro ai libri. Ci siamo studiate per anni senza manifestare certo un grande interesse l'una per l'altra...anzi una volta mi sono pure sentita dire "Aicardi mi stavi decisamente sulle palle"
Poi non so bene come vanno queste cose ma intorno ai 20 anni abbiamo fatto buon viso a cattivo gioco. Fidanzate con due che piuttosto che rinunciare ad una serata con gli amici calpesterrebbero anche la mamma sono iniziati i sabati sera chiuse in macchina a Santa (Teresa, non Margherita) ,perche' fuori faceva trooooopppo freddo...sono iniziate le chiacchere infinite ("ma cosa avete sempre da parlare voi due?") di libri, vestiti e massimi sistemi.
Eravamo insieme quando il fagiolo (mitica 126 verdina) ha esalato l'ultimo repiro in via Guerrazzi, la sera del glorioso addio al nubilato di Romina. E ancora insieme a Neirone, sulla Y10 cariche di legna per la stufa, lievemente preoccupate perche' le ruote slittavano sulla salita piena di fango. Per lungo tempo ci hanno chiamato Paveranine perche' giravamo con lo stesso vestitino di cotone beige trovato al banchetto "tutto mille lire" del mercatino rionale dell'Isola d'elba. Abbiamo vissuto insieme, quando la sottoscritta si e' trovata momentaneamente senza casa e lei era momentaneamente senza marito. Abbiamo condiviso serate a base di gelato e film da teenager. Risate fino alle lacrime e litri di tea al bergamotto. Eravamo insieme, perse nel mezzo della Sardegna, aspettando un bus nella deserta piazza di Tortoli' (si quella dove hanno rapito Silvia Melis). Insieme abbiamo trovato il marito per Roberta, imparato a scuffiare e ballato il meneito.
Ci scriviamo da anni un numero imprecisato di sms ed email, come se telfonate e chiacchere non bastassero mai. Lei si e' sciroppata tutte le prove del mio abito da sposa io ero pronta ad andare in sala parto con lei se il Dib non fosse tornato intempo dalla Russia. Insomma, come scrivevo nei ringraziamenti della mia tesi di laurea:"La Mari, piu' che un'amica e' una sorella".
Ora lo so che stara' pensando "Belan Aicardi come sei melensa" pero' io lo voglio scrivere lo stesso, prorpio qui dove lo leggono tutti (oddio tutti, 5 o 6 persone...) che io alla mia amica Mari CI VOGLIO PROPRIO BENE.
E che se anche sono lontana, cara mia, in questo momento sono li' vicina a te!