martedì 31 luglio 2007

Facce come il c***

C'è stato un momento della mia vita qui in cui ho pensato:
" Dopo un pò la lontananza ti permette di vedere quello che accade in Italia con certo distacco..."
Bhè, non è vero...dopo la notizia del bacio di cui ho scritto il 27 ecco un'altra cosa che mi manda il sangue al cervello.... volevo scrverne ma Michela lo ha fatto alla perfezione e lo riporto integralmente:

"Sul caso Cosimo Mele, il segretario dell'UDC Lorenzo Cesa afferma di capire il suo dramma umano e sottolina il serio problema...

"...dei parlamentari che vivono a Roma da fuori sede, «e fuori dalla loro città hanno una vita abbastanza dura». Lo dice riferendosi anche alla sua vita pubblica: «Quando ero eurodeputato, stavo da solo tutta la settimana e la solitudine è una cosa molto seria». Per questo, ripete più volte, «la vita del parlamentare è molto dura» e bisognerebbe pensare, propone, all'ipotesi di un ricongiungimento familiare: più soldi a deputati e senatori, quindi, per poter permettere il trasferimento delle loro famiglie a Roma.

Riepilogando: questo signore, anzichè essere in parlamento a votare la riforma dell'ordinamento giudiziario, si porta due puttane in camera in uno dei migliori alberghi del centro di Roma e una delle prostitute si sente male per overdose di cocaina. Lo scoprono solo per quello, e infatti tranquillamente lui dice: "sono stato sfigato, perchè se la ragazza non si fosse sentita male non sarebbe successo niente".

Lo sfigato ha moglie e vari figli (di vari letti, a dirla tutta) ed è deputato del partito più moralista di tutti in tema famiglia, in prima fila per il Family Day a cantare la canzone del Mulino Bianco.

Ma secondo quel genio di Cesa il problema non è l'immoralità del soggetto, la sua leggerezza, la sua mancanza di senso di responsabilità, la sua dubbia onestà personale (n.d.r. è imputato principale di un processo per corruzione a Brindisi, l'accusa è che da vicesindaco accettasse tangenti per andarsi a spendere i soldi al casinò di Montecarlo). Niente affatto. La colpa di tutto è la solitudine del parlamentare, da risolvere invocando più soldi per un fantomatico ricongiungimento familiare (questo di famiglie ne ha due, per giunta) che gli allevii la vita dura da deputato. In mancanza di questa felice riunione familiare, è umanamente comprensibile che uno faccia quella fine lì.

Onorevole Cesa, ma siamo proprio sicuri che i 5.486,58 € al mese di indennità parlamentare, più i 4.003,11 € al mese di diaria di soggiorno, più i € 4.190 al mese di rimborso forfetario per mantenere i contatti con gli elettori, più i € 3.098,74 annuali di spese telefoniche e tutte le altre agevolazioni di cui gli onorevoli godono non bastino proprio a consentire il ricongiungimento familiare per il povero parlamentare, costretto ad andare a squillo di lusso e coca party dalla durezza della vita da deputato?
...
Ma avete proprio la faccia come il culo. "

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